LE ORIGINI TRA LEGGENDA E REALTÀ
La pianta del caffè (Coffee Arabica) è originaria dello Yemen. Documenti ne attestano la presenza in quel territorio già verso il VII secolo d. c.
Secondo altre fonti la pianta proverrebbe dall’attualeEtiopia e sarebbe stata portata in Yemen proprio dagli etiopi che avevano occupato quei territori nel VI secolo d.c.
Siamo, comunque, nella parte nord orientale del continente africano.
Molto più ci dicono le leggende tramandate oralmente.
Il frate maronita Antonio Fausto Naironi nel 1671 scrive un trattato sulla storia del caffè, il De saluberrima potione. E’ un titolo che allude alle doti curative della bevanda, nel senso più ampio del termine: la parola salus, infatti, non indicava la salute fisica, quanto piuttosto l’integrità morale e il caffè sarebbe, dunque, una bevanda quasi purificante. Ci racconta, con tanto di nomi, date e luoghi di riferimento, che nello Yemen presso un monastero, un pastore pascolava le capre di proprietà dei monaci e, vedendo che queste si agitavano e si muovevano freneticamente, dopo aver brucato alcune bacche da un cespuglio, decise di raccoglierle e di portarle ai monaci. Questi, udito il racconto, rimproverarono il pastore, non gli credettero e definirono diabolico quel racconto, cacciando chi lo aveva riportato. Le bacche vennero prese e gettate nel fuoco, il grande purificatore, come insegnavano i dettami dell’Inquisizione. Una volta abbrustolite le bacche emanarono un piacevole ed intenso aroma. I monaci tentarono di recuperarle anche se semibruciate, immergendole, ancora calde, in acqua. L'acqua divenne di un delicato color bruno, ed era tanto profumata che un monaco l'assaggiò e scoprì che quella ignota bevanda, oltre ad essere buona, rinvigoriva il corpo e lo spirito.
Per il suo effetto eccitante, questo strano infuso, ricordava un'altra bevanda, il vino, la cui dizione, in arabo arcaico, era kahwa . Probabilmente l'analogia degli effetti delle due bevande portò a chiamare il caffè in modo molto simile al vino. In tutte le regioni magrebine e balcaniche, il caffè viene chiamato kava.
Un'altra leggenda, non documentata da alcuna fonte scritta ma tramandata solo oralmente, racconta che la pozione fu preparata da Allah in persona che, tramite l'arcangelo Gabriele, la inviò a Maometto. La bevanda era nera come la Kaaba, la pietra sacra di La Mecca, (da qui Kawa che in questa versione avrebbe un'origine etimologica differente) e doveva servire a rendere Maometto instancabile e sagace, prima di cominciare le sue predicazioni. Maometto, obbedendo al suo dio, la bevve e gli effetti furono così grandi ed il profeta si sentì così rinvigorito che disarcionò 40 uomini e rese felici 40 donne. Dopodichè iniziò a predicare.
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