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Girolomoni
la visione del biologico
C’è la passione per la terra e per la cultura contadina nel cuore della pasta Girolomoni. La cooperativa agricola Girolomoni è stata fondata da Gino Girolomoni, un uomo che ha segnato la storia del biologico in Italia con le sue lotte e con la sua visione di un ritorno alla terra.
Nel cuore della pasta Girolomoni, c’è la passione per la terra e per la cultura contadina. Alle radici della cooperativa agricola Gino Girolomoni, c’è la figura di un grande vecchio che ha segnato la storia del biologico in Italia con le sue lotte e le sue anticipazioni, con la sua visione e il suo ritorno alla terra per seminare il futuro.
Gino Girolomoni nel 1971 decide di trasferirsi con moglie e un bambino appena nato in un monastero abbandonato. Da quel gesto, controcorrente e anticipatore, è nata una cooperativa agricola che da 40 anni porta idee e valori nel movimento del biologico italiano: amore autentico per la terra, un profondo rispetto per le persone che la abitano, scelte a favore della qualità della vita e dell’ambiente.
Oltre a praticare un metodo di agricoltura che non prevede l’uso di sostanze chimiche di sintesi, nella collina di Montebello si utilizza energia da fonti rinnovabili, in parte autoprodotta, si sta studiando un nuovo pack biodegradabile, si promuovono comportamenti sostenibili all’interno dei propri luoghi di lavoro.
Oggi la cooperativa, intestata al fondatore dopo la sua scomparsa a marzo 2012, conta 30 soci produttori, quasi tutti "Imprenditori Agricoli Professionali", contadini che dedicano le loro terre alla produzione di cereali antichi in territori di montagna svantaggiati; il pastificio che la cooperativa ha costruito proprio a Montebello, nel cuore delle colline marchigiane, dà lavoro a 35 persone e ha reso possibile il ritorno alla campagna.
Un'economia locale viva per non abbandonare la terra
Fin dagli anni ’70 la cooperativa rappresenta un punto forte di promozione dell’economia locale, della ripresa cioè, dell’attività agricola, economica e culturale, in un luogo destinato al completo abbandono. “Il cereale è un prodotto povero” , dice Pierfrancesco Fattori, un socio che ha mantenuto il bosco originario su 10 ettari e dedica 15 ettari al farro dicocco, lasciando gli altri terreni alle rotazioni richieste dal regime biologico.
Con un rendimento di appena 15 quintali/ettaro e un prezzo oscillante, i contadini che scelgono di conferire alla cooperativa si vedono riconosciuto un prezzo equo, un accesso sicuro al mercato, condizioni di pagamento sicure, uno stoccaggio garantito e il rimborso delle spese di trasporto. In particolare il prezzo viene deciso dalla cooperativa sulla base della media delle quotazioni settimanali massime della Borsa di Bologna, nel periodo da giugno a dicembre; in questo modo viene evitata ogni speculazione, perché si considera un periodo di 6 mesi.
Oltre al farro dicocco, una varietà tipica locale, la pasta biologica Girolomoni viene realizzata con alcuni grani antichi, come la varietà Graziella Ra.
In genere i cereali antichi presentano un profilo proteico che non ha subito delle manipolazioni o modificazioni genetiche dovute ad incroci forzati, e presentano quindi un glutine più facilmente digeribile rispetto ai grani ad alta resa industriale, elaborati negli ultimi 50 anni. La produzione agricola tipica, nel rispetto e grazie al recupero dei saperi tradizionali della cultura contadina locale, è uno dei valori della pasta Girolomoni che ne spiegano il successo.
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