COPROPAP

Panela, zucchero integrale di canna

Paese:

Fondazione:

Prodotto:

Persone coinvolte:

Valore protetto/impegno:

Ecuador

1991

panela (zucchero integrale di canna)

oltre 40 soci, oltre 1200 persone beneficiarie nelle comunità

sviluppo delle comunità

Segni particolari:

La storia di Copropap è un caso di successo nel panorama delle organizzazioni campesine che hanno percorso con esiti positivi un cammino di empowerment, superando le molte difficoltà grazie alla forte coesione interna.

Motto / mission:

Efficienza, professionalizzazione, dinamismo e partecipazione democratica sono parole chiave per Copropap che negli anni ha lavorato per migliorare la qualità dello zucchero e aumentare i benefici per i soci.

Come nasce

La Cooperativa Productores de Panela El Paraiso – brevemente Copropap – nacque nel 1991 da alcune famiglie contadine che coltivavano la canna da zucchero da generazioni su piccoli terreni in ripida pendenza.
Prima della fondazione della Cooperativa i contadini erano costretti ad accettare il prezzo che l’intermediario decideva di pagare loro, anche se era disonesto: i produttori rischiavano di non essere pagati un prezzo giusto per il loro lavoro, che si svolgeva in condizioni assai precarie. Nella provincia di Pichincha, infatti, il territorio montuoso delle Ande rendeva complicato l’accesso, con le strade sterrate spesso non percorribili durante la stagione delle piogge a causa delle frane, una sola linea telefonica nel villaggio di Pacto. A questo si aggiungevano le condizioni di vita degli abitanti del posto, con bassa alfabetizzazione, nessuna scuola superiore nei dintorni. In un contesto come questo, di isolamento, scarsa produttività e mancanza di politiche nazionali di sviluppo o assistenza, la nascita di una cooperativa come Copropap portò una ventata di aria fresca e positiva nelle vite di tutti.

Com’è oggi

Copropap oggi riunisce oltre 40 soci, piccoli coltivatori di canna da zucchero e produttori di panela, uno zucchero integrale biologico prodotto artigianalmente dalla spremitura della canna. Le famiglie dei contadini soci vivono distribuiti in una decina di comunità rurali (barrios) del municipio di Pacto e coltivano estensioni tra i 4 e i 6 ettari. La raccolta qui avviene dieci mesi l’anno grazie alle condizioni climatiche favorevoli che permettono alla canna di maturare praticamente tutto l’anno.

Come lavora

I tempi in cui i campesinos dovevano sottostare ai ricatti degli intermediari sono lontani e ora il prezzo equo è un diritto, giustamente guadagnato in un percorso collettivo di duro lavoro e sacrifici per essere sempre più all’altezza delle sfide del mercato e gestire in autonomia con professionalità l’intera filiera produttiva: agronomica, produttiva, logistica e commerciale.
I campesinos non sono più isolati perché lo zucchero Dulcita parte dalla patria della biodiversità per arrivare in molti paesi europei e americani, apprezzato come uno dei migliori zuccheri di canna artigianali biologici.

Cosa crea/produce

Il processo di lavorazione della panela non ha niente a che vedere con quello che avviene in una fabbrica di zucchero che utilizza sbiancanti chimici: ogni fase della lavorazione è sempre stata gestita a livello familiare.

La canna da zucchero viene tagliata a mano dai soci con l’aiuto di un machete; il tagliatore separa il gambo dalle foglie e dalle estremità, per poi caricare la canne su muli o piccoli carri e portarle ai trapiche, piccoli mulini a motore che estraggono il succo dalle canne meccanicamente e lo avviano alla bollitura per evaporazione dell’acqua. I residui della canna essiccati al sole (bagassa) vengono utilizzati come combustibile per i mulini, gestiti direttamente dai soci. Una filiera ecologica al 100% per creare uno zucchero unico, biologico, integrale, ricco di ferro e sali minerali.

Progetti di cooperazione che hanno sostenuto la crescita economica e produttiva di Copropap

La storia della cooperativa dimostra come far parte di una rete di Commercio Equo e Solidale abbia aiutato l’organizzazione a crescere e migliorare.

La prima esportazione di zucchero Dulcita risale al 1995 tramite l’organizzazione ecuadoriana di commercio equo MCCH, che per anni ha svolto le pratiche di esportazione per Copropap. Nel 1998 la cooperativa ha ottenuto poi l’importante certificazione bio e nei primi anni duemila, grazie ad alcuni progetti di cooperazione italiani promossi e coordinati da Altromercato, ha costruito un capannone per la lavorazione e lo stoccaggio dello zucchero.

Questo è stato per Copropap un notevole salto di qualità, poiché la cooperativa è riuscita finalmente a gestire in autonomia le attrezzature, a disporre di personale tecnico ed effettuare il controllo qualità in loco, mentre prima queste fasi avvenivano nella capitale. Nel 2012, grazie ad un ulteriore finanziamento, sono state sostituite le attrezzature dei soci con materiali in acciaio e si è raddoppiata la capacità di confezionamento della panela. Queste migliorie hanno permesso di aumentare le vendite, così la cooperativa ha potuto ammettere nuovi soci.

Il grande salto è avvenuto nel 2013 quando Copropap ha ottenuto la licenza per l’esportazione diretta e ha imbarcato il primo container. È stata un’enorme soddisfazione per tutti i soci, un grande successo, risultato di 20 anni di lavoro collettivo, attenta gestione e investimenti mirati. Copropap è diventata così completamente autonoma nella gestione dell’intera filiera produttiva dello zucchero di canna integrale.

La voglia costante di migliorare e la dinamicità dei soci ha portato Copropap a intraprendere un nuovo progetto. I 16 piccoli mulini dei soci, i trapiche, dove viene lavorata la canna, hanno bisogno di ammodernamento. Per garantire gli alti standard di qualità richiesti dal mercato e per evitare la contaminazione della panela durante le varie fasi produttive, è fondamentale separare le aree di lavoro: la zona di spremitura della canna e filtrazione del succo è considerata “area sporca”, mentre la zona di cottura del succo “area pulita”.

Le vecchie pareti in legno delle aree di lavoro vanno sostituite con le nuove in muratura e i pavimenti devono essere piastrellati. Anche il centro di confezionamento deve sottostare a standard igienici sempre più rigidi. Negli ultimi anni, grazie a un finanziamento ottenuto dalla Provincia Autonoma di Bolzano e al sostegno di Altromercato, Copropap ha avviato i lavori per la realizzazione di un nuovo impianto centralizzato di produzione della panela biologica che consentirà di passare dalla produzione familiare a quella centralizzata, aiutando così a migliorare sensibilmente la qualità della vita di tutte le famiglie che da generazioni producono lo zucchero di canna integrale biologico Dulcita.

Foto di Beatrice De Blasi

A sostenere la nuova sfida di Copropap c’è anche Fondazione Altromercato, che ha lanciato una campagna con l’obiettivo di raccogliere 50.000 euro di donazioni necessarie ai contadini di Pacto per concludere la costruzione dello zuccherificio e realizzare pienamente il loro sogno di essere imprenditori di un’economia sostenibile. In un territorio dove l’agricoltura biologica è l’unica alternativa possibile allo sfruttamento minerario, il nuovo zuccherificio rappresenta un’opportunità di riscatto per molte persone delle comunità locali. Copropap, inoltre, potrà accettare nuovi soci e tutto il valore aggiunto della lavorazione e dalla vendita andrà a beneficio dei soci e delle loro comunità.