Il cambiamento climatico non riguarda soltanto le emissioni.

Tutti viviamo gli effetti della crisi climatica, ma non tutti ne siamo colpiti allo stesso modo. Spesso la misura con cui si è in grado di reggere e reagire alle conseguenze di questa crisi dipende da aspetti sociali, economici e politici. Nel sistema economico e commerciale attuale le disuguaglianze emergono ancora più nitide di fronte all’emergenza climatica, al punto che chi è più duramente colpito dalle sue conseguenze è in verità chi ne ha le minori responsabilità.

Se si vuole davvero fare qualcosa per affrontare questa crisi, bisogna capire che non si tratta soltanto di limitare le emissioni, bensì di mutare le abitudini con cui produciamo, consumiamo, scambiamo merci, prodotti, beni e servizi.

La crisi climatica è una questione etica e politica, che non può essere risolta senza cambiare i fondamenti del sistema economico globale.

La risposta alla crisi dovrebbe essere costruita sul principio della giustizia climatica.

In vista della COP26, la Conferenza delle Parti sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite, che si terrà a Glasgow a partire dal 31 ottobre, noi di Altromercato, insieme ad altre organizzazioni dell’Associazione Europea di Commercio Equo (EFTA), abbiamo lavorato a una campagna che invita ognuno di noi a comprendere che una transizione ecologica davvero sostenibile può avvenire soltanto se, oltre ad agire sulle cause della crisi climatica, si attuano anche provvedimenti concreti per riequilibrare la distribuzione delle sue conseguenze.

Da decenni ormai crediamo che agricoltori e artigiani all’origine delle nostre filiere siano una parte fondamentale della soluzione per raggiungere un futuro sostenibile. Garantire loro un reddito e condizioni di vita dignitosi è un primo passo fondamentale verso questo obiettivo. Come organizzazioni fair trade stiamo contribuendo alla soluzione, fornendo supporto ai piccoli produttori per adottare pratiche rispettose dell’ambiente e per diventare più resilienti di fronte agli effetti della crisi climatica.

A testimoniare ciò che sosteniamo da sempre ci hanno pensato i rappresentanti di 16 organizzazioni internazionali di Commercio Equo e Solidale con cui collaboriamo, intervistati in primavera proprio dai membri EFTA. Le parole dei nostri partner hanno confermato che la crisi climatica sta aggravando le disuguaglianze, perciò appare evidente sempre più che qualsiasi soluzione all’emergenza climatica potrà essere realmente sostenibile solo se terrà conto delle esigenze delle comunità più vulnerabili.

Molti consumatori hanno già sostenuto il nostro modello commerciale alternativo perché credono che possa essere una soluzione praticabile, ma i nostri sforzi, da soli, non bastano. C’è bisogno di più consumatori e cittadini impegnati, di aziende responsabili, di istituzioni e politici coraggiosi per aprire la strada a un futuro in cui la protezione delle risorse naturali vada di pari passo con la riduzione delle disuguaglianze globali.

Unisciti a noi in questa campagna.

Agiamo insieme, per un sistema più equo.

#letsdoitfair

Maggiori informazioni sul sito ufficiale letsdoitfair.org