Quando parliamo del prezzo giusto dei nostri prodotti ci riferiamo a un prezzo costituito da diversi margini, il più importante destinato ai produttori. Il valore riconosciuto ai produttori viene stabilito insieme alle organizzazioni con cui collaboriamo e, oltre a essere più alto rispetto al mercato, tiene conto sia dei costi produttivi sia di quanto è necessario per garantire qualità e dignità della vita alle persone e alle comunità. 

All’interno di questo valore ai produttori è incorporato anche un premio fair trade, vale a dire un margine aggiuntivo che le organizzazioni possono reinvestire in progetti sociali, per lo sviluppo organizzativo e nella produzione biologica. Non siamo noi di Altromercato a decidere come questo premio deve essere utilizzato, bensì gli stessi produttori, attraverso un programma partecipativo e democratico.

Esempi concreti di come questo premio può essere investito a beneficio delle comunità ci arrivano dai nostri produttori di banane equosolidali: Asoguabo, in Ecuador, e AVACH, in Perù. Tra il 2021 e il 2022 queste due organizzazioni hanno investito il premio in diversi ambiti, dal miglioramento delle produzioni alla copertura di bisogni sanitari.

Premio fair trade: migliorare la produzione di banane equosolidali in Ecuador

ASOGUABO, Asociación de Pequeños Productores Bananeros “El Guabo”, è la prima organizzazione dalla quale abbiamo importato banane equosolidali oltre vent’anni fa, quando un gruppo di produttori dell’Ecuador si sono uniti con l’obiettivo di entrare nel mercato fair trade ed esportare, senza intermediari, banane coltivate nel rispetto dei lavoratori e dell’ecosistema. 

Per capire l’impatto di un’organizzazione di piccoli produttori indipendente come ASOGUABO è importante ricordare che in America Latina la produzione di banane ha spesso provocato danni ambientali, per via del massiccio uso di pesticidi, e problematiche sociali: lo sfruttamento dei braccianti, privi di salari fissi, diritti o assistenza sanitaria, non è mai stata una questione isolata a una sola piantagione. Il merito di ASOGUABO e del Commercio Equo e Solidale è stato quello di dare dignità al lavoro di tante persone, di consentire a famiglie e comunità di migliorare le loro condizioni di vita e di proteggere l’ecosistema.

Oggi ASOGUABO è una cooperativa che rappresenta 145 piccoli agricoltori di banane e gli investimenti possibili grazie all’esportazione con il Commercio Equo e al premio fair trade sono pensati per il bene della collettività.

Nell’ultimo anno, ad esempio, ASOGUABO ha usato gran parte dei soldi del premio per migliorare la produzione di banane in ogni sua fase, soprattutto per affrontare problemi quotidiani legati agli insetti, ai funghi e alle malattie. Da diverso tempo la sigatoka nera è la malattia più pericolosa: causata da un fungo, attacca le foglie di banane in modo così aggressivo che può ridurre la produzione fino alla metà e, se non viene presa in tempo, può anche distruggere l’intero raccolto. Negli ultimi anni il rischio che le piante contraggano questa malattia è aumentato di oltre il 44% a causa dei nuovi picchi di umidità e delle condizioni termiche particolari dovute al riscaldamento globale. Un’altra malattia, però, per quanto non ancora diffusa in Ecuador, minaccia le piantagioni banane: la Fusariujm Raza 4. ASOGUABO ha coinvolto agronomi dell’università locale per cercare un trattamento organico in grado di prevenire questa malattia e che al contempo protegga l’ambiente. Con il premio è stato poi possibile lavorare per migliorare alcune packing station dove le banane vengono lavate e confezionate.

Non tutti i soldi sono stati usati per la produzione e una parte è servita anche a gestire emergenze e necessità dal punto di vista sanitario e comunitario, ad esempio durante la pandemia di Covid-19, come in molte altre organizzazioni di produttori nel mondo. È il caso anche di AVACH, in Perù, che nell’ultimo anno ha concentrato molto del premio fair trade in interventi sanitari e infrastrutturali.

Premio fair trade: migliorare la produzione di banane equosolidali in Ecuador

ASOGUABO, Asociación de Pequeños Productores Bananeros “El Guabo”, è la prima organizzazione dalla quale abbiamo importato banane equosolidali oltre vent’anni fa, quando un gruppo di produttori dell’Ecuador si sono uniti con l’obiettivo di entrare nel mercato fair trade ed esportare, senza intermediari, banane coltivate nel rispetto dei lavoratori e dell’ecosistema. 

Per capire l’impatto di un’organizzazione di piccoli produttori indipendente come ASOGUABO è importante ricordare che in America Latina la produzione di banane ha spesso provocato danni ambientali, per via del massiccio uso di pesticidi, e problematiche sociali: lo sfruttamento dei braccianti, privi di salari fissi, diritti o assistenza sanitaria, non è mai stata una questione isolata a una sola piantagione. Il merito di ASOGUABO e del Commercio Equo e Solidale è stato quello di dare dignità al lavoro di tante persone, di consentire a famiglie e comunità di migliorare le loro condizioni di vita e di proteggere l’ecosistema.

Oggi ASOGUABO è una cooperativa che rappresenta 145 piccoli agricoltori di banane e gli investimenti possibili grazie all’esportazione con il Commercio Equo e al premio fair trade sono pensati per il bene della collettività.

Nell’ultimo anno, ad esempio, ASOGUABO ha usato gran parte dei soldi del premio per migliorare la produzione di banane in ogni sua fase, soprattutto per affrontare problemi quotidiani legati agli insetti, ai funghi e alle malattie. Da diverso tempo la sigatoka nera è la malattia più pericolosa: causata da un fungo, attacca le foglie di banane in modo così aggressivo che può ridurre la produzione fino alla metà e, se non viene presa in tempo, può anche distruggere l’intero raccolto. Negli ultimi anni il rischio che le piante contraggano questa malattia è aumentato di oltre il 44% a causa dei nuovi picchi di umidità e delle condizioni termiche particolari dovute al riscaldamento globale. Un’altra malattia, però, per quanto non ancora diffusa in Ecuador, minaccia le piantagioni banane: la Fusariujm Raza 4. ASOGUABO ha coinvolto agronomi dell’università locale per cercare un trattamento organico in grado di prevenire questa malattia e che al contempo protegga l’ambiente. Con il premio è stato poi possibile lavorare per migliorare alcune packing station dove le banane vengono lavate e confezionate.

Non tutti i soldi sono stati usati per la produzione e una parte è servita anche a gestire emergenze e necessità dal punto di vista sanitario e comunitario, ad esempio durante la pandemia di Covid-19, come in molte altre organizzazioni di produttori nel mondo. È il caso anche di AVACH, in Perù, che nell’ultimo anno ha concentrato molto del premio fair trade in interventi sanitari e infrastrutturali.

Premio fair trade: investimenti sociali per le comunità della Valle del Chira

Come accaduto per i produttori di ASOGUABO, anche i soci di AVACH, Asociación De Productores De Banano Orgánico Valle Del Chira, si sono uniti circa vent’anni fa per esportare la propria frutta a un prezzo giusto tramite il canale del Commercio Equo e Solidale. Le condizioni dei coltivatori di banane in Perù era analoga a quella dei vicini ecuadoriani: i campesinos non riuscivano ad avere guadagni dignitosi attraverso la produzione ed erano nelle mani degli intermediari che decidevano il prezzo da pagare agli agricoltori in base al mercato.

Grazie al Commercio Equo e alla nascita dell’organizzazione AVACH, molti coltivatori peruviani sono diventati più indipendenti, con notevoli miglioramenti nel lavoro e nella vita delle proprie comunità. I produttori della Valle del Chira hanno investito molto sia in ambito produttivo sia in interventi a beneficio delle comunità, e continuano a farlo.

Nell’ultimo anno il premio fair trade è stato utilizzato prevalentemente in ambito socio-sanitario. Sono stati realizzati programmi di salute in vari distretti, nei quali medici e infermieri non hanno solo visitato i produttori e le loro famiglie, ma hanno anche svolto attività di prevenzione dell’igiene, sull’alimentazione e su come vivere in modo salutare. Accanto a questo sono state promosse sedute di fisioterapia per i lavoratori, con esercizi da eseguire per combattere problemi di mal di schiena dovuti al faticoso lavoro nei campi.  

Il premio solitamente viene utilizzato anche per eventi imprevisti a danno della comunità: nel 2021 un incendio nella zona di Tambogrande ha distrutto alcune abitazioni ed è stato possibile utilizzare dei fondi per la loro ricostruzione; a supporto delle comunità nella zona di Sullana, colpite anche loro da un incendio, sono stati donati viveri e acqua potabile alle famiglie colpite.

Sempre a supporto delle comunità, il premio ha finanziato corsi di formazione per aiutare le donne senza lavoro a imparare un mestiere. Importanti sono state anche la costruzione di strade per facilitare gli spostamenti sia per il trasporto di banane sia per gli abitanti delle comunità e, soprattutto, la costruzione di un pozzo nella zona di La Huaca, nella provincia di Sullana, dove l’acqua potabile scarseggia.

Premio fair trade: investimenti sociali per le comunità della Valle del Chira

Come accaduto per i produttori di ASOGUABO, anche i soci di AVACH, Asociación De Productores De Banano Orgánico Valle Del Chira, si sono uniti circa vent’anni fa per esportare la propria frutta a un prezzo giusto tramite il canale del Commercio Equo e Solidale. Le condizioni dei coltivatori di banane in Perù era analoga a quella dei vicini ecuadoriani: i campesinos non riuscivano ad avere guadagni dignitosi attraverso la produzione ed erano nelle mani degli intermediari che decidevano il prezzo da pagare agli agricoltori in base al mercato.

Grazie al Commercio Equo e alla nascita dell’organizzazione AVACH, molti coltivatori peruviani sono diventati più indipendenti, con notevoli miglioramenti nel lavoro e nella vita delle proprie comunità. I produttori della Valle del Chira hanno investito molto sia in ambito produttivo sia in interventi a beneficio delle comunità, e continuano a farlo.

Nell’ultimo anno il premio fair trade è stato utilizzato prevalentemente in ambito socio-sanitario. Sono stati realizzati programmi di salute in vari distretti, nei quali medici e infermieri non hanno solo visitato i produttori e le loro famiglie, ma hanno anche svolto attività di prevenzione dell’igiene, sull’alimentazione e su come vivere in modo salutare. Accanto a questo sono state promosse sedute di fisioterapia per i lavoratori, con esercizi da eseguire per combattere problemi di mal di schiena dovuti al faticoso lavoro nei campi.  

Il premio solitamente viene utilizzato anche per eventi imprevisti a danno della comunità: nel 2021 un incendio nella zona di Tambogrande ha distrutto alcune abitazioni ed è stato possibile utilizzare dei fondi per la loro ricostruzione; a supporto delle comunità nella zona di Sullana, colpite anche loro da un incendio, sono stati donati viveri e acqua potabile alle famiglie colpite.

Sempre a supporto delle comunità, il premio ha finanziato corsi di formazione per aiutare le donne senza lavoro a imparare un mestiere. Importanti sono state anche la costruzione di strade per facilitare gli spostamenti sia per il trasporto di banane sia per gli abitanti delle comunità e, soprattutto, la costruzione di un pozzo nella zona di La Huaca, nella provincia di Sullana, dove l’acqua potabile scarseggia.

Come sostengono i produttori stessi, il Commercio Equo permette di raggiungere la sostenibilità sociale, ambientale ed economica delle comunità. Per noi questo è possibile grazie al lavoro di oltre 35 anni nella costruzione di filiere etiche e grazie alle scelte responsabili di tanti consumatori.