Come annunciato in occasione della Giornata Mondiale del Commercio Equo e Solidale, anche quest’anno aderiamo a “Let’s do it fair, la campagna europea dell’European Fair Trade Association (EFTA) per la #climatejustice, insieme alle altre organizzazioni di Commercio Equo europee.

Con questa edizione della campagna vogliamo dare un contributo concreto ad alcuni progetti di lotta e adattamento al cambiamento climatico realizzati da produttori con cui collaboriamo. Insieme agli altri membri EFTA metteremo in comune risorse extra per creare un fondo congiunto per la giustizia climatica, che contribuirà a finanziare l’esecuzione di progetti climatici specifici.

Per realizzare il nostro obiettivo abbiamo bisogno dei nostri consumatori e delle loro scelte consapevoli.
Abbiamo bisogno di te.

Nei prossimi mesi nei negozi Altromercato potrai contribuire concretamente a questo obiettivo scegliendo per i tuoi acquisti la shopper #climatejustice sostenibile per l’ambiente. Parte del prezzo della shopper andrà ad alimentare proprio il fondo europeo per i progetti climatici dei produttori.

Oltre a scegliere prodotti equo solidali e sostenibili, potrai dare il tuo sostegno concreto a questi progetti di lotta al cambiamento climatico:

Da qualche tempo COPROPAP ha avviato la costruzione di uno zuccherificio centralizzato che consentirà di rafforzare la qualità della produzione, di aumentare la produttività e di garantire migliori condizioni di sicurezza. I membri EFTA, grazie al tuo sostegno, contribuiranno al finanziamento di un generatore di vapore a biomassa per il nuovo zuccherificio, che consentirà di ridurre le emissioni di carbonio e migliorare notevolmente l’efficienza energetica.

Nel corso degli anni l’attività di apicoltura dei soci della cooperativa Tzeltal Tzotzil è stata influenzata dalle conseguenze dei cambiamenti climatici. Per far fronte a tali impatti, la cooperativa ha avviato un programma di rimboschimento che – oltre a migliorare le condizioni di termoregolazione e umidità locali – amplierebbe la superficie per l’attività apistica e quindi la produzione di miele, aumenterebbe la presenza di alberi che possono essere attrattivi per l’impollinazione, produrrebbe frutti in grado di sfamare le comunità locali.

Il progetto di TPI è finalizzato alla costruzione di una serie di bacini idrici naturali per catturare la pioggia e l’acqua di deflusso dagli scarichi irrigui durante la stagione dei monsoni. L’obiettivo è ricostituire la falda freatica in via di esaurimento, creare un sistema di accumulo dell’acqua piovana per i residenti locali e, soprattutto, consentire una condizione microclimatica in grado di ridurre l’incidenza della siccità.

Da alcuni anni Norandino gestisce un programma di riforestazione realizzato dagli agricoltori. L’obiettivo del progetto è contribuire a mitigare gli impatti dei cambiamenti climatici piantando ogni anno migliaia di alberi. Oltre all’effetto di cattura del carbonio, i nuovi alberi migliorano la qualità del suolo e contribuiscono al ripristino delle falde acquifere. Finora il programma è stato estremamente importante per migliorare i mezzi di sussistenza e le condizioni di vita delle comunità di agricoltori.

ACPCU ha testato la distribuzione di stufe ad alta efficienza energetica ai membri delle tre principali cooperative. L’utilizzo di tali stufe potrebbe consentire di ridurre sostanzialmente la quantità di legna da ardere necessaria a ciascuna famiglia, e allo stesso tempo ridurre la quantità di anidride carbonica emessa in atmosfera. L’obiettivo di ACPCU è quello di ampliare l’iniziativa per raggiungere gradualmente tutti i membri della cooperativa. Questo progetto consentirebbe inoltre ad ACPCU di generare crediti di carbonio certificati, che potrebbero essere scambiati per creare un flusso di finanziamento aggiuntivo per programmi sociali e ambientali.

La recente crisi mondiale della logistica ha portato al blocco della fornitura di input agricoli alle comunità di coltivatori di cacao biologico nella zona di Urabà (Antioquia). Fruandes ha avviato un progetto specifico per sviluppare alternative locali per la generazione di tali input organici, inclusa la creazione di una biofàbrica (“biofabbrica”) per l’autoproduzione di biofertilizzanti.

Il progetto di MUUNGANO sosterrà diversi membri della cooperativa nell’attuazione di pratiche agro-ecologiche (come la pacciamatura dei campi di caffè, il ringiovanimento delle piante di caffè, l’introduzione di alberi d’ombra per ridurre l’impatto delle forti piogge e del sole diretto). Oltre a una formazione specifica, gli agricoltori partecipanti riceveranno uno “starter kit” con attrezzi per la potatura, un quaderno e stivali di gomma. Inoltre, verranno acquistati semi di diversi alberi da ombra e alberi da frutto per avviare un vivaio, che sarà gestito direttamente dai soci della cooperativa.

Villageworks sta sperimentando un nuovo progetto per sviluppare un’alternativa per il confezionamento di prodotti artigianali che sia senza plastica e a base di fibre di banano. Ogni pianta di banana fiorisce e dà frutti solo una volta, poi l’albero muore e viene scartato. L’idea è di recuperare le fibre vegetali da quegli scarti e utilizzarle per produrre un tipo di carta che potrebbe sostituire l’uso della plastica per il confezionamento dei prodotti. Inoltre, l’azienda prevede anche l’installazione di pannelli solari per alimentare i macchinari che sarebbero utilizzati per la produzione di carta di banana.

Unendoci in questa campagna possiamo agire insieme per una vera #climatejustice.

Sei dei nostri?

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